lunedì 17 novembre 2014

Il ristorante lo scelgo io!

Ci siamo ragazzi! Dopo 5 anni di corsi, esami e lavori di gruppo; 7 mesi all’estero per preparare la tesi, nottate passate su modelli a elementi finiti per simulazioni a tre cifre decimali, pomeriggi interi per scegliere il vestito giusto (non parliamo delle scarpe): il gran giorno è arrivato! Vi state laureando!
Non avete mai dormito la sera prima, adrenalina a mille! Non solo perché sapete che (ovviamente) il Preside di facoltà burbero e pignolo è nella vostra commissione, ma anche perché vi rendete conto che è tutto finito: usciti da quell’aula vi si apre una nuova vita, il mondo del lavoro, niente sarà più come prima. Quindi in realtà è un misto di eccitazione e paura folle dell’ignoto.
In ogni caso…oggi si laureano tutti, ma proprio tutti, quelli che hanno iniziato con voi 5 anni fa! Quelli con cui avete condiviso le nottate sui progetti e i pomeriggi di studio, le serate fuori e le vacanze; che siete andati a trovare in Erasmus e che sono partiti con voi per paesi lontani. Siete tutti lì! E non vi volete perdere neanche una delle loro discussioni.

Siete tra i primi (l’ordine alfabetico vi ha sempre salvato) e ora che avete finito…vi godete il momento degli altri!
“Cara, è quasi ora di pranzo. Papà ha prenotato in quel ristorante di pesce vicino a casa, quello in cui hai insistito tanto per andare. Tra poco ci incamminiamo, raggiungici pure con calma, quando vuoi. Tanto sai dov’è, vero?” Vostra madre vi si avvicina con discrezione mentre il relatore introduce uno degli studenti. “Certo che so dov’è! Lì sulla sinistra.” “….vuoi che ti aspettiamo?” “Mamma, andate pure. Vi raggiungo appena hanno finito tutti, sarà tra un’oretta”

Sono ormai passate quasi due ore da quando avete detto a vostra madre di andare: salutate, vi complimentate e correte verso la fermata del tram. Non correte troppo velocemente per non rovinare la piega perfetta che siete riuscite a fare la mattina, e per evitare di arrivare completamente sudate a pranzo, e alla successiva proclamazione delle 4 di pomeriggio.
10 minuti di attesa per il vostro tram, ovviamente ne passano tre dell’altra linea prima che arrivi il vostro. Utilizzate il tempo del viaggio per rispondere a messaggi e per organizzare la serata di festeggiamenti.

Scendete e mentre state ancora scrivendo, telefonando, e cercando di rimanere in piedi con anche la borsa pesantissima appesa al braccio, entrate nel ristorante “Buongiorno, la mia famiglia è già qui per il pranzo di laurea” “Prego signorina, congratulazioni e si accomodi” entrate nella sala principale: soffitti a volta in mattoni rossi e profumo di carne alla brace appena cotta. Mamma aveva detto ristorante di pesce…forse…va beh, avevo altre cose per la testa stamattina: avrò sicuramente capito male.
Vi guardate in giro: nella sala principale non ci sono…ma certo: ci hanno messo nella saletta separata, per stare più tranquilli! Non ci sono neanche lì…
Vi girate deluse verso il cameriere che vi ha fatto strada: “Ma si sono nascosti? Non mi hanno aspettato?”
“Signorina, è sicura di essere nel posto giusto?” “Certo che si” “No perché qui, poco più avanti, c’è un altro ristorante, dove si mangia pesce…qui è solo carne”
Solo adesso realizzate: quando mamma vi ha chiesto se fosse stato il caso di aspettarvi, aveva già intuito cosa sarebbe potuto accadere…dopo tutto, due ristoranti uno di fianco all’altro: neanche l’avessero fatto apposta…!
Il cameriere vi sta ancora guardando: “…a questo punto sono confusa…lei potrebbe avere ragione, sa?! Facciamo così: mi riservo di andare a controllare anche nel posto che dice lei…nel caso, torno indietro” questo è quello che riuscite a dire, prima di uscire pensando che, finché la gestione del locale non cambia, non andrete mai più a cena lì.

Percorrete poco meno di 100 metri, entrate nel posto che dovrebbe essere quello giusto: “Buongiorno, la mia famiglia dovrebbe…” “Dottoressa, congratulazioni! Cominciamo con una frittura leggera anche per lei e un bicchiere di bollicine per un brindisi iniziale?!”
Raggiungete la vostra famiglia e prendete posto a tavola con un sorriso smagliante, di fronte a voi vostra madre. “Ti stavamo aspettando…..hai sbagliato posto prima di arrivare qui, vero?!”


Non potete darle questa soddisfazione: “Che assurdità! Il ristorante l’ho scelto io…!”