"Appena
scendiamo dal taxi, inizia a correre" sono le 18.50 ed è il vostro capo
che vi parla, mentre siete diretti verso l'aeroporto di Parigi Orly. Dopo tutto
lui ha un menisco da operare e dopo 30 minuti il vostro aereo prende il volo.
Avete scoperto in macchina, mentre lui in modo ossessivo e compulsivo
controllava il tempo di percorrenza su google maps, waze e il navigatore del tassista,
che Alitalia non permette di effettuare il check in on line per voli in
partenza da Parigi (e qualche altra città europea). È in quel momento, quando
eravate bloccati nel traffico parigino, che avete provato a dire "Perdonami,
ma io non credo ce la faremo: il check in chiude 45 minuti prima e non saremo
in aeroporto prima delle 19.20..."
"No, noi ce
la faremo." Non ve la siete sentita di insistere, e ora vi ritrovate a
correre – sperando di non scivolare, con le scarpe nuove con la suola in cuoio –
in aeroporto senza una meta e soprattutto senza la speranza di poter partire.
Al banco del
check in fate gli italiani e supplicate una ragazza con uno zaino da sherpa di
farvi passare. "Signorina, voi siete molto in ritardo. Mi spiace, il check
in è chiuso. Potete andare al banco informazioni a farvi cambiare il biglietto:
questo era l'ultimo volo per oggi. Dovrete partire domani mattina"
Certo, una
notte a sorpresa a Parigi è quello che sognate fin da bambine....magari non
dopo una giornata di riunioni infinite, 2 ore di taxi in mezzo al traffico e
una corsa in aeroporto.
"Vista la
situazione - dite rivolte al vostro capo, che sta imprecando anche in Maori -
mi devi lasciare qualche minuto per recuperare il minimo indispensabile per
passare la notte qui"
Dopo aver raccattato
un maglietta di una taglia troppo grande da Mango (ndr: ve ne accorgerete solo
la mattina seguente), entrate in farmacia dove una gentilissima signora che
parla in italiano vi da: spazzolino (e ne prendete uno anche per il vostro
capo), dentifricio, deodorante formato viaggio “Così domani può portarlo in
aereo” e salviettine struccanti. Appena le raccontate la vostra storia ha pietà
di voi e vi regala dei campioncini di crema idratante, e anche di bb cream per
"tirarvi un po' su la mattina dopo".
"Signora
lei mi ha salvato. Sa mica dove posso trovare un negozio di intimo?"
"Certo
cara: uscita subito a destra. Ce n'è uno solo, non può sbagliare: Victoria's Secret,
lo conosce?"
E già vi
vedete: a Parigi, fuori di casa da due giorni, con il vostro capo, sudata per
la corsa, ma con addosso uno splendido paio di mutandine tutto piume e pizzi....che
nessuno potrà vedere.
Mentre andate
verso l’hotel che nel frattempo vi hanno prenotato, in taxi con il capo "Tizi
che volo prendiamo: 7.30 o 8.30? Io propongo 8.30, atterriamo alle 10 e il
property tour con gli investitori.....avresti dovuto farlo tu? Avvisiamo che
non potrai partecipare."
Acconsentite:
se lo dice lui….
Uscite a cena
che ormai sono quasi le 10 e vi ritrovate a passeggiare davanti a Notre Dame
"almeno quello - pensate - una festa per gli occhi..." almeno fino a
quando non vi attraversano la strada tre topi usciti dal tombino: quella è l’ora
di andare a dormire.
Sveglia comoda
alle 6, ma riuscite a trovare soddisfazione nel fatto di avere una maglietta
pulita e un paio di mutandine che escono dal sacchetto rosa e nero ancora
profumato di Victoria's Secret; e per la quarta volta in meno di 36 ore vi
ritrovate a percorrere la strada che collega il centro di Parigi con
l'aeroporto.
Ore 7.30 prima
email della giornata, è del vostro capo seduto in taxi di fianco a voi:
"Stiamo
partendo da Parigi e saremo a Milano per le 10. A che ora inizia il property
tour: Tiziana vi può raggiungere"
Nonostante
l'ora, la consapevolezza di quello che sta per succedere vi sovviene
immediatamente: il sole non è ancora sorto e siete in giro con gli stessi
vestiti dalla mattina precedente (e non perchè avete fatto serata al Plastic),
non avete neanche ballato sulle rive della Senna alle note del La Vie an Rose o fatto una passeggiata
romantica ne Le Marais...ma soprattutto: non avevate deciso di prendere il volo
delle 8.30 e di non partecipare al property tour?!
La risposta da
Milano non tarda ad arrivare: "10.30 ma se riesci per le 11 va bene lo
stesso: ci raggiugi in corsa", il che suona tanto come un “corri più in
fretta che puoi, noi intanto andiamo avanti”.
Passate tutto
il viaggio a pensare a un modo per passare da case e almeno liberare la borsa
da: mutande, maglietta, spazzolini e dentifricio, salviette struccanti e
deodorante. E magari riuscire a cambiarvi e darvi un tono con un velo di
mascara e di correttore.
Atterrate con
ben 5 minuti di anticipo a Linate, prendete un taxi: ore 10.20 siete in casa. Ore
10.35 prendete la bicicletta e iniziate a pedalare più in fretta che potete
direzione Porta Nuova.
Alle 10.45
siete fresche e pronte per l'arrivo dell'investitore che si presenterà solo
alle 11.30...
Terminate il
tour rientrando in ufficio alle 14, che per il vostro orologio biologico corrispondono
alle 4 della mattina del giorno precedente e vi tirano dentro ad una riunione
già iniziata, in cui passerete i primi 10 minuti a decifrarne l'argomento.
Iniziate ad
avvertire un leggero prurito sulla schiena. Molto fastidioso ad un certo punto
e cercate di non grattarvi con gesti inconsulti, come in realtà vorreste fare…ed
è solo in quel momento che realizzate che maglietta e culottes avevano (ed
evidentemente hanno ancora) l'etichetta attaccata, che non avete avuto modo e
soprattutto tempo di togliere.
Il laccetto di
plastica sarà ormai diventato un tutt'uno con la vostra colonna vertebrale e
mentre, una volta tornate alla scrivania, cercate delle forbici per andare in
bagno e liberarvi del fastidio, un collega vi passa accanto dicendo "Bella
vita voi che andate a Parigi..."
Preferite non
rispondere, augurandogli che voi non troviate quelle forbici, almeno fino a
quando rimarrà nel vostro raggio d'azione…