lunedì 14 novembre 2016

Mamma, ho perso l'aereo...mi sono smarrita a Parigi!


"Appena scendiamo dal taxi, inizia a correre" sono le 18.50 ed è il vostro capo che vi parla, mentre siete diretti verso l'aeroporto di Parigi Orly. Dopo tutto lui ha un menisco da operare e dopo 30 minuti il vostro aereo prende il volo. Avete scoperto in macchina, mentre lui in modo ossessivo e compulsivo controllava il tempo di percorrenza su google maps, waze e il navigatore del tassista, che Alitalia non permette di effettuare il check in on line per voli in partenza da Parigi (e qualche altra città europea). È in quel momento, quando eravate bloccati nel traffico parigino, che avete provato a dire "Perdonami, ma io non credo ce la faremo: il check in chiude 45 minuti prima e non saremo in aeroporto prima delle 19.20..."

"No, noi ce la faremo." Non ve la siete sentita di insistere, e ora vi ritrovate a correre – sperando di non scivolare, con le scarpe nuove con la suola in cuoio – in aeroporto senza una meta e soprattutto senza la speranza di poter partire.

Al banco del check in fate gli italiani e supplicate una ragazza con uno zaino da sherpa di farvi passare. "Signorina, voi siete molto in ritardo. Mi spiace, il check in è chiuso. Potete andare al banco informazioni a farvi cambiare il biglietto: questo era l'ultimo volo per oggi. Dovrete partire domani mattina"
Certo, una notte a sorpresa a Parigi è quello che sognate fin da bambine....magari non dopo una giornata di riunioni infinite, 2 ore di taxi in mezzo al traffico e una corsa in aeroporto.
"Vista la situazione - dite rivolte al vostro capo, che sta imprecando anche in Maori - mi devi lasciare qualche minuto per recuperare il minimo indispensabile per passare la notte qui"

Dopo aver raccattato un maglietta di una taglia troppo grande da Mango (ndr: ve ne accorgerete solo la mattina seguente), entrate in farmacia dove una gentilissima signora che parla in italiano vi da: spazzolino (e ne prendete uno anche per il vostro capo), dentifricio, deodorante formato viaggio “Così domani può portarlo in aereo” e salviettine struccanti. Appena le raccontate la vostra storia ha pietà di voi e vi regala dei campioncini di crema idratante, e anche di bb cream per "tirarvi un po' su la mattina dopo".
"Signora lei mi ha salvato. Sa mica dove posso trovare un negozio di intimo?"
"Certo cara: uscita subito a destra. Ce n'è uno solo, non può sbagliare: Victoria's Secret, lo conosce?"
E già vi vedete: a Parigi, fuori di casa da due giorni, con il vostro capo, sudata per la corsa, ma con addosso uno splendido paio di mutandine tutto piume e pizzi....che nessuno potrà vedere.

Mentre andate verso l’hotel che nel frattempo vi hanno prenotato, in taxi con il capo "Tizi che volo prendiamo: 7.30 o 8.30? Io propongo 8.30, atterriamo alle 10 e il property tour con gli investitori.....avresti dovuto farlo tu? Avvisiamo che non potrai partecipare."
Acconsentite: se lo dice lui….

Uscite a cena che ormai sono quasi le 10 e vi ritrovate a passeggiare davanti a Notre Dame "almeno quello - pensate - una festa per gli occhi..." almeno fino a quando non vi attraversano la strada tre topi usciti dal tombino: quella è l’ora di andare a dormire.

Sveglia comoda alle 6, ma riuscite a trovare soddisfazione nel fatto di avere una maglietta pulita e un paio di mutandine che escono dal sacchetto rosa e nero ancora profumato di Victoria's Secret; e per la quarta volta in meno di 36 ore vi ritrovate a percorrere la strada che collega il centro di Parigi con l'aeroporto.
 
Ore 7.30 prima email della giornata, è del vostro capo seduto in taxi di fianco a voi:
"Stiamo partendo da Parigi e saremo a Milano per le 10. A che ora inizia il property tour: Tiziana vi può raggiungere"
Nonostante l'ora, la consapevolezza di quello che sta per succedere vi sovviene immediatamente: il sole non è ancora sorto e siete in giro con gli stessi vestiti dalla mattina precedente (e non perchè avete fatto serata al Plastic), non avete neanche ballato sulle rive della Senna alle note del La Vie an Rose o fatto una passeggiata romantica ne Le Marais...ma soprattutto: non avevate deciso di prendere il volo delle 8.30 e di non partecipare al property tour?!
La risposta da Milano non tarda ad arrivare: "10.30 ma se riesci per le 11 va bene lo stesso: ci raggiugi in corsa", il che suona tanto come un “corri più in fretta che puoi, noi intanto andiamo avanti”.

Passate tutto il viaggio a pensare a un modo per passare da case e almeno liberare la borsa da: mutande, maglietta, spazzolini e dentifricio, salviette struccanti e deodorante. E magari riuscire a cambiarvi e darvi un tono con un velo di mascara e di correttore.

Atterrate con ben 5 minuti di anticipo a Linate, prendete un taxi: ore 10.20 siete in casa. Ore 10.35 prendete la bicicletta e iniziate a pedalare più in fretta che potete direzione Porta Nuova.
Alle 10.45 siete fresche e pronte per l'arrivo dell'investitore che si presenterà solo alle 11.30...

Terminate il tour rientrando in ufficio alle 14, che per il vostro orologio biologico corrispondono alle 4 della mattina del giorno precedente e vi tirano dentro ad una riunione già iniziata, in cui passerete i primi 10 minuti a decifrarne l'argomento.
Iniziate ad avvertire un leggero prurito sulla schiena. Molto fastidioso ad un certo punto e cercate di non grattarvi con gesti inconsulti, come in realtà vorreste fare…ed è solo in quel momento che realizzate che maglietta e culottes avevano (ed evidentemente hanno ancora) l'etichetta attaccata, che non avete avuto modo e soprattutto tempo di togliere.
Il laccetto di plastica sarà ormai diventato un tutt'uno con la vostra colonna vertebrale e mentre, una volta tornate alla scrivania, cercate delle forbici per andare in bagno e liberarvi del fastidio, un collega vi passa accanto dicendo "Bella vita voi che andate a Parigi..."
Preferite non rispondere, augurandogli che voi non troviate quelle forbici, almeno fino a quando rimarrà nel vostro raggio d'azione…