“Ho
parlato di te alla mia migliore amica: dice che non vede l’ora di conoscerti” è
fatta! Quando la persona che frequentate pronuncia questa frase, vuol dire che
potete quasi permettervi di dire La Frase “questa volta è diverso”.
Si
perché l’approvazione degli amici con cui fa il tavolo al Nepentha tutti i
venerdì sera è fondamentale, ma sapete bene che la vera partita si gioca tra
donne: tra tacco 12 e l’ultimo modello di Balenciaga, tra tonalità dei riflessi
del vostro caschetto e del suo rossetto rosso. Insomma: per niente sotto pressione.
Andate
in ufficio la mattina dopo, quasi volando tanto siete contente che lui vi stia
considerando degne di incontrare Lei (non illudetevi troppo: siete comunque
sempre seconde alla lezione con personal trainer del lunedì sera), e raccontate
tutto alle due persone che non solo hanno pazientemente assistito nelle
settimane precedenti alle vostre paranoie del tutto incondizionate, ma che
conoscono personalmente il malcapitato da più tempo di voi.
“Ma
Tizi cara, tu sai chi è Lei? Ora ti spiego: hai presente quella ragazza che…..”
non ricordate subito, ma appena riuscite a focalizzare la situazione iniziate a
sudare freddo e vi tremano le gambe: il caldo-freddo che pervade il vostro
corpo è la consapevolezza di non ricevere mai il consenso della sua migliore
amica (e di conseguenza il suo)…
È
stato un paio d’anni prima quando il vostro ex-capo vi dice: “Tizi, c’è una
candidata in sala riunioni: puoi farle qualche domanda anche tu per favore? Se
vuoi portarti un ragazzo…..ti ringrazierà”. Andate con il ragazzo che lavora
con voi e quando entrate vi trovate davanti alla copertina di Vanity Fair del
mese di giugno: bionda, fisico scolpito, abbronzata da week end a Forte dei
Marmi, sorriso abbagliante, trucco sobrio e fresco.
Mantenete
per tutto il colloquio un tono (forse troppo) serio e deciso, non perché siete
“stronze senza senso”, ma per non lasciare che la situazione precipiti in mano
al vostro collega che, avendola salutata alle 19.30 con un sonoro “Buongiorno
Dottoressa!”, sarebbe disposto a offrirle la dirigenza dopo soli 10 minuti di
colloquio pur di averla come vicina di banco al posto vostro.Il colloquio si conclude positivamente, tanto che darete un feedback positivo al vostro capo (ndr: cambierete lavoro prima di sapere se lei andrà avanti con gli altri colloqui), mentre il vostro collega stampa la foto della candidata in formato A3 e se la appende dietro alla scrivania, sperando prima o poi di entrare in ufficio e scoprire che questa gnocca fotonica ha preso il vostro posto come sua vicina di banco.
“No,
non dirmi che negli oltre 3milioni di abitanti di Milano e provincia la sua
migliore amica, quella che dovrebbe essere dalla mia parte – almeno per
solidarietà femminile – ha fatto un colloquio con me due anni prima?!”.
Non
può riconoscervi: siete cambiate. Avete un taglio di capelli….no, quello è
sempre uguale…forse siete un po’ dimagrite (tipo da 57 a 55,5 chili). Beh,
senza dubbio siete…siete….diventate più simpatiche! Ecco si, puntate tutto
sulla simpatia…oppure semplicemente potete sperare di non incontrarla.
Entrate
in contatto indirettamente con lei tramite la vostra collega, che le ha
mostrato solo le foto di Instagram in cui, se vi guardano da lontano con un
occhio chiuso, assomigliate alla sorella di quella sulla copertina di Vanity
Fair del mese di giugno, in modo che lei possa dire un onesto “Beh,
dai…carina”, o per strapparle una cosa simile a un “Potrebbe piacermi”. E intanto
voi potete serenamente continuare a sperare di non incontrarla…si sa: la speranza è l'ultima a morire.
Ma
quel momento arriverà, eccome se arriverà…dopo settimane che non vedete più
neanche Lui, quel sabato sera che non volevate uscire. La vostra collega che
tanto vi aveva sostenuto non ci sarà.
Sarete
sole, con un paio di Stan Smith ai piedi e i capelli crespi per l’umidità della
pioggia di novembre a Milano; Lei invece avrà il suo trucco fresco e perfetto,
e lo stacco di coscia di Belen durante la settimana della moda.State entrambe chiacchierando con amici comuni fuori dal bagno del solito locale in Brera e incrociate gli sguardi. È quasi naturale salutarsi “Finalmente ci conosciamo!”.
E mentre pensate “Beh ormai non ho niente da perdere! Anzi, stasera per forza punto tutto sulla simpatia: imbarazzante sarebbe se adesso, così combinata e mentre chiacchiero con la sua migliore amica, arrivasse proprio…”
“Ah guarda, è arrivato anche Lui: vieni a salutarlo?!”.
Ecco, è proprio quando vi distraete un attimo e abbassate la guardia che la partita inaspettatamente si riapre…eccome!
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