giovedì 6 aprile 2017

PRIVATE SALE: date alle donne occasioni adeguate, e saranno capaci di tutto!


Sono le 12.45 di lunedì e sfrecciate in Piazza Cavour in sella alla vostra bicicletta. Il giorno della settimana è quello più sbagliato di tutti per abbandonare l'ufficio e andare a una vendita privata di Ermanno Scervino: "ma torni? Sai dovremmo finire di..." Vi chiedono mentre vi infilate il cappotto. Certo: vado e torno!

Via Senato 35 e squilla il telefono "Tesoro mi hanno rimosso la macchina. Era sulle strisce gialle, o forse un pezzetto sul passo carraio..comunque ho preso un taxi. 2 minuti e sono lì." È l'amica che viene con voi, che vi richiamerà dopo 10 minuti "Abbiamo fatto una strada assurda. Sono bloccata nel traffico. Entra, ti raggiungo."

Si apre la porta e davanti a voi c'è una folla urlante di donne, mamme, adolescenti, nonne e zie con le mani, le braccia e anche i piedi in mezzo alle grucce per scrutare, analizzare, controllare scrupolosamente ogni centimetro di cucitura di un paio di jeans perlinati o le maniche di pizzo di una camicetta da sera. Ma è solo quando vi rendete conto che la fila per la cassa è almeno il doppio di quella al bagno delle donne durante l'intervallo di un concerto a San Siro, che vi inizia a invadere una crisi di panico. Iniziate a pensare che non uscirete mai da lì con uno straccio di vestito, ma che vista la situazione vi accontentereste di uscirne vive.

Non vi date per vinte e decidete comunque di fare un giro. Guarda quel trench "Scusa, lo sto provando io" una ragazza con un rossetto rosa glitterato vi sta fulminando. Vi allontanate e vedete un abito lungo, fatto a camicia: bello, cos'è lino?! Non fate in tempo a toccarlo "Fermati tuuu! È tra la mia roba: l'ho scelto io" una signora sui 50anni, con la pelle bruciata dal sole delle Maldive (o delle lampade) e un perizoma che neanche Victoria Secret avrebbe il coraggio di mettere in commercio, vi sta per mettere la mani al collo. Realizzate che non esistono camerini e soprattutto che le arpie più esperte hanno messo da parte quello che si vogliono provare e lo custodiscono come chiocce con le uova di pulcino. Sono mezze nude in ogni angolo dello showroom e senza guardarsi allo specchio, selezionano abiti e giacche come se non ne avessero mai visti prima in vita loro, cercano di entrare in una taglia da campionario quando forse solo a una vendita privata di Marina Rinaldi potrebbero trovare qualcosa per loro. È una guerra dura e solo per poche quella cui avete assistito. E ve ne rendete conto quando capite che alcune di loro fanno la posta a un abito o a una giacca che si sta provando un'altra. La guardando, la scrutano e fanno una macumba sperando che la lasci. E poi non resistono più e dopo minuti che sembrano ore, con impazienza chiedono "Scusa, lo prendi quello? Se non lo prendi lo posso provare? Me lo dici per favore? Guarda che sto qui, non mi muovo finché non hai deciso".

Siete abbastanza sconsolate: la vostra amica non è ancora arrivata, siete state insultate da una donna in perizoma e non avete trovato niente di....aspetta aspetta, guarda quella giacchina! Beh non è propriamente primaverile: ha un collo di castoro, ma supercarina! Vi avvicinate, la toccate: morbida. Cachemire. Nessuna l'vista? Come è possibile?! La state per togliere dalla gruccia per provarla e alle vostre spalle "Sarà meglio che riprenda la mia giacca, prima di non trovarla più.." una cliente come voi la prende e se la mette: è la sua, non in esposizione.

Ed è in quell'istante che avete la rivelazione: non siete fatte per la guerra all'ultimo tubino, non siete fatte per strizzarvi in una 38 se portate la 42, e soprattutto sperate a 50anni di non ritrovarvi a litigare in tanga con una 30enne in mezzo a uno showroom. E poi realizzate che avete 10 minuti per ingoiare una piadina come solo un pellicano sarebbe in grado di fare, e tornare in ufficio.

Ma dopo pochi minuti alla scrivania, chili carte da legge, infinite slides power point da modificare, diverse email ricevute e l'insistente squillo del telefono....cominciate a riconsiderare l'immagine di voi a 50anni, con la pelle bruciata dal sole, il culo flaccido ai quattro venti, lo sguardo che per l'occasione ricorda Crudelia Demon, che difendete con le unghie  e con i denti una camicia di pizzo.
Ci pensate bene e.....prendete l'iphone dalla borsa e scrivete alla vostra amica ancora bloccata nel traffico "Tesoro, vendite private per domani ne abbiamo?"