giovedì 23 novembre 2017

Se Milano avess lu mer, sarebb ‘na piccola Ber


“Il passeggero Cristini è pregato di presentarsi all'uscita 5”. Sono le 6.30 di un martedì mattina di metà novembre e all'aeroporto di Linate siete in coda per prendere il caffè che tanto vi servirebbe - visto e considerato che siete sveglie dalle 5.30. Ma dovete correre all'uscita 5 e salire sul volo per Bari: due ingegneri pugliesi e un napoletano vi aspettano per fare il tour “Puglia coast to coast in 9 sopralluoghi di filiali bancarie”.

Durante il volo vi addormentate quasi svenute e non vedete l'ora di atterrare per il tanto meritato caffè, se non fosse che, mentre essere a Linate alle 6 è come essere a Piccadilly Circus in orario di punta, l’aeroporto di Bari alle 8.20 sembra Gotham City, senza supereroi e senza caffeina.

“Scusate – chiedete a due tassisti fuori dalla porta degli arrivi – chi è il primo per andare in centro?” “Signorina non l’ha saputo? Oggi c’è sciopero nazionale dei taxi fino alle 22. Se fa in fretta può arrivare fino alla stazione con quel bus bianco là in fondo. Si metta a correre però, che parte tra poco..”. Il bus impiegherebbe 1 ora a raggiungere la stazione, che non avete idea di dove sia rispetto all’appuntamento che avreste di lì a poco, e siete assonnate, in astinenza da caffè e molto preoccupate non tanto perché arriverete molto in ritardo alla prima tappa del tour, ma perché se lo sciopero è nazionale come farete ad arrivare a casa una volta atterrate a Orio al Serio?!

Una volta giunte al punto di partenza del giro pugliese in programma per la giornata, dopo che il napoletano ha avuto pietà di voi e vi è venuto a prendere, vi trovante davanti a Checco Zalone nel film “Cado dalle nubi”: occhiale specchiato blu, zainetto e un’abbronzatura che voi forse alla fine di agosto, dopo 3 settimane di mare e tutti i week end di luglio passati a Sestri Levante. Il vostro Checco non perde tempo e vi dice subito “Vedi che non possiamo andare con una macchina sola, che è venuta a trovarmi un’amica russa che deve venire con me. Lei non viene con noi, la lascio in macchina. Per lei sarà una piccola vacanza”. Quindi siete una milanese, due pugliesi (di cui uno "Checco Zalone meno simpatico"), un napoletano e un’escort russa chiusa in macchina, che speriamo le lasci almeno aperto il finestrino visto che la temperatura massima prevista per la giornata è di 18 gradi.

La strada meno trafficata in direzione Taranto passa in mezzo a meravigliosi e sterminati campi di ulivi, con allegre signorine ai bordi della strada, vestite solo di biancheria intima e calze a rete a maglie larghe. “Avete visto gli autovelox pugliesi: se guardi queste care ragazze non vai di sicuro a più di 50 all’ora” è Checco che vi chiama per farvelo notare mentre percorrete la strada statale; e del resto per lui e la sua amica questa è una gita per i centri pugliesi, non un tour della morte durante il quale avrete a malapena tempo di pranzare. Infatti lui, dai terrazzi degli immobili, non fotograferà gli impianti e le centrali termiche, ma si affaccerà per immortalare la sua accompagnatrice che lo aspetta sul marciapiede sottostante, rivolgendosi a lei in un linguaggio talmente primordiale "Io adesso fare sopralluogo, tu aspettare me e poi andare a Lecce", che quasi quasi vorreste invitarla sulla vostra macchina.

Arrivate a Lecce dopo 230km e con 5 minuti di ritardo rispetto all’orario comunicato, entrate di corsa senza mettere il gratta-sosta e non solo venite presi a male parole dal direttore di filiale che deve chiudere (del resto sono già le 16.40), ma quando uscite dopo il sopralluogo, riuscite in extremis a dissuadere un vigile urbano che si stava apprestando a farvi la multa.

Vi fate accompagnare all’aeroporto di Brindisi per prendere il volo di ritorno, dove riuscite a bere il primo caffè della giornata, senza sapere quale sarà la vostra sorte una volta giunte a Orio al Serio.

L’aereo atterra con 10 minuti di anticipo e voi siete in prima fila: si apre il portellone e correte giù dalle scale. A passo svelto uscite dall’aeroporto e vi dirigete verso i taxi, dove c’è un capannello autisti che discutono animatamente. “Non ditemi che siete ancora in sciopero” “Si signorina, fino alle 22”. Identificate l’unico bergamasco sulla 70ina tra loro, e facendogli simpatia grazie alle vostre origini bresciane, lo convincete a portarvi a casa. Vi chiede però di sedersi di fianco a lui e di fingere di essere la nipote, nel caso ci fosse qualche ronda in giro, mentre - rigorosamente in dialetto - vi racconta la storia della sua famiglia e vi fa le stesse domande della zia il giorno di Natale.

Arrivate a casa a tarda sera distrutte: vi sembra di essere in giro da due mesi, e ricevete un messaggio dal vostro capo “Com’è andata?”. Vi verrebbe da rispondere con una citazione:

“Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia.
Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più.
Vieni a ballare e grattati le palle pure tu.”