“Il passeggero Cristini è pregato di presentarsi
all'uscita 5”. Sono le 6.30 di un martedì mattina di metà novembre e
all'aeroporto di Linate siete in coda per prendere il caffè che tanto vi
servirebbe - visto e considerato che siete sveglie dalle 5.30. Ma dovete
correre all'uscita 5 e salire sul volo per Bari: due ingegneri pugliesi e un
napoletano vi aspettano per fare il tour “Puglia coast to coast in 9
sopralluoghi di filiali bancarie”.
Durante il volo vi addormentate quasi svenute e non
vedete l'ora di atterrare per il tanto meritato caffè, se non fosse che, mentre
essere a Linate alle 6 è come essere a Piccadilly Circus in orario di punta, l’aeroporto
di Bari alle 8.20 sembra Gotham City, senza supereroi e senza
caffeina.
“Scusate – chiedete a due tassisti fuori dalla porta
degli arrivi – chi è il primo per andare in centro?” “Signorina non l’ha
saputo? Oggi c’è sciopero nazionale dei taxi fino alle 22. Se fa in fretta può
arrivare fino alla stazione con quel bus bianco là in fondo. Si metta a correre
però, che parte tra poco..”. Il bus impiegherebbe 1 ora a raggiungere la
stazione, che non avete idea di dove sia rispetto all’appuntamento che avreste
di lì a poco, e siete assonnate, in astinenza da caffè e molto preoccupate non
tanto perché arriverete molto in ritardo alla prima tappa del tour, ma perché
se lo sciopero è nazionale come farete ad arrivare a casa una volta atterrate a
Orio al Serio?!
Una volta giunte al punto di partenza del giro pugliese
in programma per la giornata, dopo che il napoletano ha avuto pietà di voi e vi
è venuto a prendere, vi trovante davanti a Checco Zalone nel film “Cado dalle
nubi”: occhiale specchiato blu, zainetto e un’abbronzatura che voi forse alla
fine di agosto, dopo 3 settimane di mare e tutti i week end di luglio passati a
Sestri Levante. Il vostro Checco non perde tempo e vi dice
subito “Vedi che non possiamo andare con una macchina sola, che è venuta a
trovarmi un’amica russa che deve venire con me. Lei non viene con noi, la
lascio in macchina. Per lei sarà una piccola vacanza”. Quindi siete una
milanese, due pugliesi (di cui uno "Checco Zalone meno simpatico"), un napoletano
e un’escort russa chiusa in macchina, che speriamo le lasci almeno aperto il
finestrino visto che la temperatura massima prevista per la giornata è di 18
gradi.
La strada meno trafficata in direzione Taranto passa in
mezzo a meravigliosi e sterminati campi di ulivi, con allegre signorine ai
bordi della strada, vestite solo di biancheria intima e calze a rete a maglie
larghe. “Avete visto gli autovelox pugliesi: se guardi queste care
ragazze non vai di sicuro a più di 50 all’ora” è Checco che vi chiama per farvelo notare mentre percorrete la strada statale; e del resto per lui e la sua
amica questa è una gita per i centri pugliesi, non un tour della morte durante
il quale avrete a malapena tempo di pranzare. Infatti lui, dai terrazzi degli
immobili, non fotograferà gli impianti e le centrali termiche, ma si affaccerà
per immortalare la sua accompagnatrice che lo aspetta sul marciapiede
sottostante, rivolgendosi a lei in un linguaggio talmente primordiale "Io adesso fare sopralluogo, tu aspettare me e poi andare a Lecce", che quasi quasi vorreste invitarla sulla vostra macchina.
Arrivate a Lecce dopo 230km e con 5 minuti di ritardo
rispetto all’orario comunicato, entrate di corsa senza mettere il gratta-sosta
e non solo venite presi a male parole dal direttore di filiale che deve
chiudere (del resto sono già le 16.40), ma quando uscite dopo il sopralluogo,
riuscite in extremis a dissuadere un vigile urbano che si stava apprestando a
farvi la multa.
Vi fate accompagnare all’aeroporto di Brindisi per
prendere il volo di ritorno, dove riuscite a bere il primo caffè della
giornata, senza sapere quale sarà la vostra sorte una volta giunte a Orio al
Serio.
L’aereo atterra con 10 minuti di anticipo e voi siete in
prima fila: si apre il portellone e correte giù dalle scale. A passo svelto
uscite dall’aeroporto e vi dirigete verso i taxi, dove c’è un capannello
autisti che discutono animatamente. “Non ditemi che siete ancora in sciopero”
“Si signorina, fino alle 22”. Identificate l’unico bergamasco sulla 70ina tra
loro, e facendogli simpatia grazie alle vostre origini
bresciane, lo convincete a portarvi a casa. Vi chiede però di sedersi di fianco
a lui e di fingere di essere la nipote, nel caso ci fosse qualche ronda in
giro, mentre - rigorosamente in dialetto - vi racconta la storia della sua
famiglia e vi fa le stesse domande della zia il giorno di Natale.
Arrivate a casa a tarda sera distrutte: vi sembra di
essere in giro da due mesi, e ricevete un messaggio dal vostro capo “Com’è
andata?”. Vi verrebbe da rispondere con una citazione:
“Vieni a
ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia.
Tanto che
chiudi le palpebre e non le riapri più.
Vieni a
ballare e grattati le palle pure tu.”