Stai attenta al ghiaccio quando vai a cuba: c’è gente che
quasi non è riuscita a salire sul volo di ritorno tanto è stata male. Addirittura pensate voi! Non state andando in un paese
del terzo mondo.
Ve lo ripetono tutti e ve lo dicono talmente tante volte
che alla fine vi convincete.
A cuba ad agosto ci sono 37 gradi all’ombra e un’umidità
relativa dell’86%, che equivale ad essere costantemente in un forno a legna.
Scoprirete di essere in grado di sudare in meandri del vostro corpo ignoti
prima d’ora, e ben presto vi abituerete all’idea di bere 3 litri d’acqua al
giorno e di espellerli immediatamente, senza bisogno di fare pipì.
Cosa dareste per una coca cola ghiacciata, in quel
bicchiere freddo, ricoperto di gocce d’acqua, dissetante, che quasi vi gratta
la gola mentre la sorseggiate, e....e no! Niente ghiaccio! Una voce dentro di
voi ve lo sta ricordando, urlandovi nelle orecchie come l’angioletto sulla
spalla di Pluto.
E allora quando arriva la cameriera “Hola Senorita, agua
natural sin hielo por favor”.
E poi arrivate a Vinales, nella casa di Carlos e
Mayeline, che vi accolgono come figli loro! E anche la nonna vi abbraccia e vi
fa sentire a vostro agio, tanto da venirvi incontro con un frullato fresco di
guava rosa (frutto cubano che crea dipendenza), in una tazza trasparente piena
di ghiaccio. Lei vi sorride e vi guarda. Voi ricambiate il sorriso
mentre lei non accenna ad andarsene almeno fino a quando non vi vedrà bere. Pensate che dopo tutto, se bevete prima che il ghiaccio
si sciolga, potrebbe non succedervi nulla. E così, prendete coraggio e provate
un piccolo sorso..buono tra l’altro!
Non appena la nonna soddisfatta se ne va, vi catapultate
in bagno per vuotare la tazza nel water, sperando che lo scarico non dia
problemi come nel resto dell’isola e nessuno se ne accorga.
La mattina seguente a colazione avrete cura di
anticiparla in cucina e di chiedere il succo “sin hielo por favor!”.
Il resto della vacanza fila liscio, non incorrerete più
in alcun rischio: dopo aver provato il mojito senza ghiaccio - che non
consigliate a nessuno - vi convertirete a bere rum (da solo, nudo e crudo) 7
anos o riserva, senza ghiaccio. Come nei peggiori bar delle valli bresciane.
È l’ultima sera all’Havana e riuscite dopo mezz’ora di
attesa a cenare in un ristorante frequentato per lo più da locals. Vi offrono, per iniziare, un delizioso e appena fatto
succo al mango...per iniziare a colazione, pensate voi! Ma non riuscite a dire
di no e vi portano una brocca intera.
Per fortuna senza ghiaccio! Anche questa l’avete scampata!
Fino a quando un cameriere, passando di fianco al vostro
tavolo e notando i bicchieri vuoti “espera un momento”. Torna con un cestello e
con dovizia e precisione inizia a riempire i vostri bicchieri con un, dos,
tres...fino a sei cubetti di ghiaccio ciascuno e versandoci fino all’orlo il
succo dolcissimo “buen provecho” vi augura.
Incredule non riuscite a fermarlo, assistete alla scena
impotenti.
Sorridete, ringraziate e non potendo fare come avete
fatto con il succo della nonna...vuotate i bicchieri stracolmi con tanto di
ghiaccio nella brocca che vi hanno lasciato sul tavolo.
Sarà solo quando vi faranno pagare 6 bicchieri di succo
di mango - che non avete mai bevuto - più del conto della cena, che pensate che
forse, almeno per questa volta, avreste anche potuto rischiare...
Hasta el hielo…siempre!