sabato 24 dicembre 2016

....e anche quest'anno: lo spirito del Natale!


Avete sperato in tutti i modi che il calendario da Sant'Ambrogio passasse direttamente all'Epifania, e invece no! 
Il 25 dicembre si avvicina inesorabile. 
Per il dodicesimo anno di fila la voce di Mariah Carey echeggia in tutti i negozi, il disco di Natale di Michael Bublè è stato sostituito dall'ultimo successo di Rovazzi e non ne potete più delle fotografie di cene aziendali su Instagram.
All'ora di pranzo della Vigilia avete sorpreso mamma che impacchettava i vostri regali, convinta che foste sotto la doccia.
Anche quest'anno c'avete provato - e vi siete impegnate sul serio, ma alla domanda da antipasto della zia "Allora, hai il fidanzatino?" Non riuscirete a rispondere "Si ce l'ho ce l'ho, quest'anno ce l'ho!!!"
Ma non temete: saranno tutti concentrati sulla cugina che è stata mollata dal più bravo, bello e simpatico ragazzo della provincia di Brescia.
Quanto meno non nevica (per ora) e se siete fortunate vostro padre ha trovato l'amaro al rabarbaro che tanto vi piace.
Aspettate con ansia il 2017: dopo tutto anche le carte di Rosi in una fredda sera in Brera vi hanno detto che sarà il vostro anno!
E allora buone feste a tutti, e che anche quest'anno passino in fretta...

giovedì 1 dicembre 2016

#mybestfriendisbetterthanyours: quando conoscere la sua migliore amica diventa una questione reputazionale


“Ho parlato di te alla mia migliore amica: dice che non vede l’ora di conoscerti” è fatta! Quando la persona che frequentate pronuncia questa frase, vuol dire che potete quasi permettervi di dire La Frase “questa volta è diverso”.
Si perché l’approvazione degli amici con cui fa il tavolo al Nepentha tutti i venerdì sera è fondamentale, ma sapete bene che la vera partita si gioca tra donne: tra tacco 12 e l’ultimo modello di Balenciaga, tra tonalità dei riflessi del vostro caschetto e del suo rossetto rosso.
Insomma: per niente sotto pressione.

Andate in ufficio la mattina dopo, quasi volando tanto siete contente che lui vi stia considerando degne di incontrare Lei (non illudetevi troppo: siete comunque sempre seconde alla lezione con personal trainer del lunedì sera), e raccontate tutto alle due persone che non solo hanno pazientemente assistito nelle settimane precedenti alle vostre paranoie del tutto incondizionate, ma che conoscono personalmente il malcapitato da più tempo di voi.
“Ma Tizi cara, tu sai chi è Lei? Ora ti spiego: hai presente quella ragazza che…..” non ricordate subito, ma appena riuscite a focalizzare la situazione iniziate a sudare freddo e vi tremano le gambe: il caldo-freddo che pervade il vostro corpo è la consapevolezza di non ricevere mai il consenso della sua migliore amica (e di conseguenza il suo)…

È stato un paio d’anni prima quando il vostro ex-capo vi dice: “Tizi, c’è una candidata in sala riunioni: puoi farle qualche domanda anche tu per favore? Se vuoi portarti un ragazzo…..ti ringrazierà”. Andate con il ragazzo che lavora con voi e quando entrate vi trovate davanti alla copertina di Vanity Fair del mese di giugno: bionda, fisico scolpito, abbronzata da week end a Forte dei Marmi, sorriso abbagliante, trucco sobrio e fresco.
Mantenete per tutto il colloquio un tono (forse troppo) serio e deciso, non perché siete “stronze senza senso”, ma per non lasciare che la situazione precipiti in mano al vostro collega che, avendola salutata alle 19.30 con un sonoro “Buongiorno Dottoressa!”, sarebbe disposto a offrirle la dirigenza dopo soli 10 minuti di colloquio pur di averla come vicina di banco al posto vostro.
Il colloquio si conclude positivamente, tanto che darete un feedback positivo al vostro capo (ndr: cambierete lavoro prima di sapere se lei andrà avanti con gli altri colloqui), mentre il vostro collega stampa la foto della candidata in formato A3 e se la appende dietro alla scrivania, sperando prima o poi di entrare in ufficio e scoprire che questa gnocca fotonica ha preso il vostro posto come sua vicina di banco.

“No, non dirmi che negli oltre 3milioni di abitanti di Milano e provincia la sua migliore amica, quella che dovrebbe essere dalla mia parte – almeno per solidarietà femminile – ha fatto un colloquio con me due anni prima?!”.
Non può riconoscervi: siete cambiate. Avete un taglio di capelli….no, quello è sempre uguale…forse siete un po’ dimagrite (tipo da 57 a 55,5 chili). Beh, senza dubbio siete…siete….diventate più simpatiche! Ecco si, puntate tutto sulla simpatia…oppure semplicemente potete sperare di non incontrarla.

Entrate in contatto indirettamente con lei tramite la vostra collega, che le ha mostrato solo le foto di Instagram in cui, se vi guardano da lontano con un occhio chiuso, assomigliate alla sorella di quella sulla copertina di Vanity Fair del mese di giugno, in modo che lei possa dire un onesto “Beh, dai…carina”, o per strapparle una cosa simile a un “Potrebbe piacermi”. E intanto voi potete serenamente continuare a sperare di non incontrarla…si sa: la speranza è l'ultima a morire.

Ma quel momento arriverà, eccome se arriverà…dopo settimane che non vedete più neanche Lui, quel sabato sera che non volevate uscire. La vostra collega che tanto vi aveva sostenuto non ci sarà.
Sarete sole, con un paio di Stan Smith ai piedi e i capelli crespi per l’umidità della pioggia di novembre a Milano; Lei invece avrà il suo trucco fresco e perfetto, e lo stacco di coscia di Belen durante la settimana della moda.
State entrambe chiacchierando con amici comuni fuori dal bagno del solito locale in Brera e incrociate gli sguardi. È quasi naturale salutarsi “Finalmente ci conosciamo!”.
E mentre pensate “Beh ormai non ho niente da perdere! Anzi, stasera per forza punto tutto sulla simpatia: imbarazzante sarebbe se adesso, così combinata e mentre chiacchiero con la sua migliore amica, arrivasse proprio…”
“Ah guarda, è arrivato anche Lui: vieni a salutarlo?!”.

Ecco, è proprio quando vi distraete un attimo e abbassate la guardia che la partita inaspettatamente si riapre…eccome!