lunedì 30 novembre 2015

Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole

Si sa, le sorprese  possono essere tanto di successo, quanto pericolose: a voi non hanno mai proprio fatto impazzire. Tanto più quando il ragazzo che frequentate vi dice “voglio farti una sorpresa per il tuo compleanno: ti porto a Parigi per il fine settimana”. Mancano 10 giorni al vostro compleanno: non è già più una sorpresa. E soprattutto: per fortuna ve l’ha detto! Istintivamente ribattete: “No guarda, un week end assieme non mi sembra il caso: ci conosciamo da troppo poco tempo e poi non voglio che tu mi faccia un regalo impegnativo. Anzi facciamo così: non farmelo proprio il regalo!”. È da almeno un paio di settimane che state cercando il modo di chiudere questa relazione, e ora avete un obiettivo: farlo prima del vostro compleanno.
Le vostre due migliori amiche vi dicono “Ma no, dai. Aspetta! Ti voleva portare a Parigi, magari ha già organizzato qualcosa. E poi siete tanto carini assieme: non agire d’istinto come al tuo solito!”.
Arriva il 20 maggio e la vostra motivazione a voler troncare con lui non ha fatto altro che aumentare. E ha trovato conferma nella orrenda camicia a quadri con cui si è presentato alla vostra festa di compleanno. “Basta ragazze, domani lo mollo” “Nnnuuooooo! Non puoi proprio adesso..aspetta almeno……lunedì o martedì! Per domani ti ha organizzato una sorpresa” ecco, un’altra….sta volta almeno ha avuto il buon senso di non svelarvela.
Sono le 3 di domenica pomeriggio e vi passa a prendere in vespa. Vi porta al Castello Sforzesco e vi lascia lì, da sole, con una lettera. Finalmente se n’è andato! Sperate che il regalo sia il pomeriggio libero, oppure ancora meglio: vi sta lasciando lui! E invece no: caccia al tesoro per Milano, caccia al regalo in giro per Milano. Allora, ammettete che l’idea non è scontata: c’è della creatività in quello che potrebbe avere architettato.
1° tappa: fioraio in Via Mercato. “Ciao, sono Tiziana” “Wwwaaaaa!!! Ti stavamo aspettando!!! – due ragazze con guati di gomma e cesoie, vi mettono in mano un pacco enorme - Ci ha lasciato questo per te: vi sposate?!” oddio, cosa ha raccontato a queste due! “No guardate, veramente io lo vorrei mollare” “Ma nooo! Dove lo trovi un altro che ti organizza una sorpresa???” In effetti iniziate a chiedervelo anche voi. E iniziate a sperare che, se mai ce ne fosse un altro, non capiti mai sulla vostra strada!
2° tappa: California Bakery in Piazza San Simpliciano. “Ciao, sono Tiziana” “e quindi?” Vi chiede la cameriera in tono scocciato. “Allora, sto partecipando a una caccia al tesoro” “Ah si! Sei tu. Beh, c’è un tavolo alle 5 per tre persone: sei la prima e sei in anticipo di 10 minuti. Se vuoi iniziare a sederti faccio alzare quelli di quel tavolo in fondo” Per carità: non potete rovinare la sorpresa e non volete far innervosire ancora di più la cameriera. “Non ti preoccupare: faccio un giro, torno alle 5”.
Ore 17 ed eccole lì: le vostre due migliori amiche che vi salutano sedute al sole. Ebbene si, vi ha organizzato la merenda con loro: quelle con cui vi siete sfogate fino al minuto prima, quelle a cui avete telefonato per ore dicendo “Domani ci lasciamo”. Loro sono state complici, traditrici. E ora sono lì: con la loro cheese cake e un altro pacco enorme per voi.
“Ma dai, non hai neanche aperto i regali! Che disgraziata! Vediamo cosa ti ha preso” Libri, che cercavate da una vita di una casa editrice fallita. Ecco adesso sta iniziando a subentrare il senso di colpa: siete senza cuore, spietate e ciniche. Lui è riuscito nell’impresa impossibile: trovare libri di una casa editrice fallita; e voi….non siete neanche riuscite a rispettare le tempistiche di una caccia al tesoro. Vi guardate dall’esterno per un attimo: il vostro Grillo Parlante vi sta scrutando con disprezzo “Che ingrata nei confronti di un povero ragazzo. Quando distribuivano la sensibilità eri davanti a una vetrina di Jimmy Choo? Stavi sfogliando il catalogo on line di net-a-porter?”. Poi la mente ritorna a quella camicia a quadri la sera del vostro compleanno: tornate immediatamente alla realtà, spazzando via in un attimo il vostro presunto senso di colpa. “Ragazze andiamo a casa?” “Ma no! Tu hai l’ultima tappa!”
3° tappa: Take Away – il locale dove vi siete conosciuti. Arrivate trafelate e accaldate, trascinandovi dietro le scatole enormi con i libri. E lo trovate lì, all’ora dell’aperitivo. Mentre nel locale festeggiano la comunione di una decina di bambini urlanti. Non ha la camicia a quadri, ma vorreste essere comunque da tutt’altra parte: come fate ad affrontare il suo sorriso soddisfatto, quando voi e le vostre braccia anchilosate sognate solo di appoggiare le borse? Provate profondo imbarazzo: avreste dovuto lasciarlo almeno 10 giorni prima. Siete ancora in tempo per girarvi e andare via? Potete fingere di esservi perse, di aver avuto un malore ed essere tornate a casa in taxi. E invece no! “Devi affrontarlo: devi dirgli la verità, devi mettere la parola fine a questa storia” interviene il Grillo Parlante. Vi odierà, si ritroverà sotto a un treno. Costruirà una bambolina voodoo con le vostre sembianze.
Vi viene in contro e vi guarda: si aspetta che voi diciate qualcosa – probabilmente qualcosa di gentile, di carino, di romantico nei suoi confronti.
“Bella sorpresa! Ora che sono arrivata alla fine: il mio tesoro quale sarebbe?” “Beh, il tuo tesoro sono io” Il poveretto non ha idea di quello a cui sta andando incontro e si sta gongolando della buona riuscita della sorpresa: serafico, fiero e orgoglioso. E voi, beh voi….state seriamente iniziando a maledire il vostro istinto: ammettetelo, pensate ancora che il week end a Parigi sarebbe stato altrettanto disastroso?!


Ndr: siamo entrambi vivi e godiamo di ottima salute, ma soprattutto - fino ad oggi – siamo rimasti in ottimi rapporti (se non l’ha fatta prima, la bambolina voodoo la preparerà dopo aver letto questo post). Un ringraziamento doveroso va a chi, cogliendo l’ironia e facendosi una risata, ha permesso questa pubblicazione.

lunedì 23 novembre 2015

Dimmi dove vai a cena...e ti dirò chi sei!

“Hai presente la famosissima diner el blanc di Parigi? Quella che fanno tutti gli anni: si trovano tutti vestiti di bianco e cenano a lume di candela ai giardini del Trocadero o davanti a Notre Dame! Ecco, domani sera lo fanno a Milano nella versione invernale, ci andiamo?” ovviamente la vostra mente sta già fantasticando: posate d’argento e candelabri antichi, piatti bordati di un filo dorato e bicchieri di cristallo, tovaglie di fiandra e tovaglioli ricamati, cappellini, velette, abiti lunghi, foulard in seta leggera. Tutto terribilmente chic ed elegante.
“Sssssiiiii!!!” la vostra risposta al telefono, venerdì mattina, mentre state correndo in ufficio come al solito in ritardo. “penso a tutto io, ti mando un’email con le indicazioni: la location ce la comunicano all’ultimo minuto”. Detto, fatto: pensa a tutto lei. Dovete solo pensare all’outfit: dinner in the dark vi ha detto, quindi total black.
Allora, dunque..vediamo. Avete quei pantaloni nuovi che sarebbero perfetti, però anche l’abito lungo: se non in questa occasione, quando?! Ed è mentre state ragionando per scegliere il look perfetto, che arriva l’email:
“Amica, ci siamo! Location: Piazza San Fedele, ore 19.30. Pensavo di fare il dolce, la torta tenerina che è sempre una garanzia, e porto il vino, di una cantina Top. Tu riesci a fare l’antipasto? E poi cosa possiamo mangiare? Roba comoda da trasportare, magari un prosciutto e una focaccia, vitel tonnè – che è moooolto chic. Poi alle posate penso io, i bicchieri: anche! Guarda ho due calici perfetti per l’occasione. E anche i piatti. La tovaglia nera da 12 persone (al massimo la pieghiamo) ce l’ho. Ecco, mancherebbe giusto il tavolo e le sedie: mica che tu hai un tavolo da campeggio? E due sedie leggere?”
Solo in quel momento realizzate cosa significa diner en blanc: significa non solo cucinare – cosa che non fa esattamente per voi, ma anche trasportare tavolo, sedie, stoviglie e tovaglie in una piazza. Praticamente traslocare per una notte. Vista così perde già di eleganza e di romanticismo. Provate a convincere la vostra amica a prendere del sushi take away (su consiglio del vostro ragazzo, che vi sta prendendo in giro al telefono), o dei tramezzini con un packaging chic “ma sei mattaaaaa???? Le regole parlano chiaro” ha ragione, non demordete: state pur sempre prendendo parte all’evento più esclusivo dell’autunno milanese, il luogo dove “vedere ed essere visti”.
Ore 19 passate a prenderla, perché tra le due lei è decisamente quella in maggiore difficoltà: voi avete le pietanze, il cestino del pane e un vasetto di fiori come centrotavola, ma lei sostiene – con grande orgoglio - di aver recuperato il tavolo, che voi vedere solo una volta arrivate a casa sua: uno scatolone con appoggiato il piano di un tavolino da salotto 60x60, da cui ha smontato le gambe. C’è da dire che solo un ingegnere sarebbe riuscito a fare di meglio, ma l’evento più esclusivo dell’autunno milanese affrontato con un cartone a mo’ di tavolo…..forse non è un ottimo inizio, ma va bene così! La prossima volta raddrizzerete il tiro.
Siete in macchina: allegre, euforiche! State già mandando un selfie all’amico che è venuto in vacanza con voi e che non può venire stasera……e se non ci fosse nessuno?! Se fosse tutta una montature e vi ritrovaste in mezzo a Piazza San Fedele da sole, in un elegantissimo outfit total black, con una borsa piena di pietanze per cena e un tavolo di cartone?! Prima di venire allo scoperto sbirciate e vedete gente all’opera: montano tavoli, aprono sedie, prendono misure e fanno tintinnare i bicchieri. “Amica corri!!! La festa inizia!”.
Salutate, vi presentate agli altri commensali che stanno montando tavoli da campeggio da 8 persone ultra leggeri, compaiono zuppiere e termos di caffè. Qualcuno riproduce la porta di ingresso di casa sua, con tanto di porta ombrelli e zerbino “welcome”. Ci sono stendini e poltrone, libri di architettura e candele profumate. Tavolate con bourguignonne e tartine di caviale. Assi da stiro e moke per il caffè. Cestini da pic nic in vimini e vassoi d’argento con manici in cuoio. Insomma, la cena più elegante a cui abbiate mai partecipato. Decisamente l’evento più esclusivo a cui siate state invitate: eleganza d’altri tempi in una delle piazze più belle di Milano.
E la vostra cena? Il vostro tavolo? Con grande imbarazzo iniziate a montare il tavolino da soggiorno 60x60 con lo scatolone, su cui dovrete far stare oltre a due piatti, quattro bicchieri (acqua e vino) e posate, anche il cestino del pane, il candelabro e il vasetto di fiori. Mentre la vostra amica stappa il vino per il primo brindisi: “Per fortuna la tua tovaglia nera è da 12 persone: sembra un tavolo vero….speriamo almeno che non si ribalti”.


Ndr: nel corso della serata il vostro tavolino viene fotografato dai passanti e menzionato dalle organizzatrici dell’evento come uno dei più eleganti della cena #incoscienzadaprincipianti

lunedì 9 novembre 2015

Trick or treat?


È il 31 ottobre e voi odiate Halloween. Non vi sono mai piaciute le feste in maschera: al resto del mondo non bastava carnevale per travestirsi una volta tanto da quello che non si potrà mai essere (principesse, manager o anche – perché no - persone normali), ma hanno deciso di adottare anche la festa di altri. Che poi oltre tutto il tema conduttore è la morte, il sangue..che solo a pensarci vi fa rabbrividire!
Siete una bestia rara, lo sapete: è da una settimana che su facebook e instagram campaiono foto di trucchi osceni, scheletri, zucche spolpate e teschi fluo..e poi le solite vampire sexy che, non si sa come, ma non mancano mai.

Ecco, voi che la zucca la mettete nei tortelli o nel risotto, non avete nessuna intenzione di uscire. Avete rifiutato tutti gli inviti a feste “orribili e spaventose” da parte dei vostri amici, avete spento l’iPhone per paura che riescano a convincervi dicendo “Ma guarda che non si veste nessuno” “Il locale dove andiamo non fa la festa di halloween”, per poi trovarvi a vostro agio come se foste a cena da Nobu in pigiama e pantofole.

È sabato sera, avete cenato e scelto un buon libro. Vi state per mettere sul divano, dalla vostra parte preferita. Bbbvvrrrrr. Il citofono. Vi affacciate alla finestra e - in questo ordine – vi trovate davanti a un fantasma, uno scheletro e Batman di altezza compresa tra 110 e 120 cm, che in coro recitano: “Dolceeettooo o scherzeeettooo?”
La prima cosa a cui pensate è “cosa c’entra  Batman con Halloween???” dopo di che vi rendete conto che sono solo dei bambini, che avranno studiato Halloween a scuola durante le ore di Inglese. Alla fine questi sono la parte innocua e ingenua (per ora) che festeggia Halloween. Sorridono e notate che a Batman mancano i denti davanti: vi fanno tenerezza. Dopo tutto con due biscotti e una caramella li avete già fatti contenti.
Dopo 5 minuti avete aperto tutti gli armadietti della cucina, della dispensa e avete trovato solo un pacchetto di cracker, che forse….non va bene. Siete mortificate, non sapete cosa fare. Non vi sentivate così da quando il vostro fidanzatino dell’asilo si è messo a piangere quando l’avete lasciato. Quanto mai vi è venuto in mente di affacciarvi alla finestra! Non potevate fingere di non aver sentito il campanello e continuare con il libro?! Con il capo cosparso di cenere vi affacciate e dite con voce tremante “Ragazzi, mi spiace….ma sono costretta a scegliere lo scherzetto!”. Loro sono quasi contenti e voi pensate, rientrando in casa, di averli colti alla sprovvista: cosa vuoi che facciano! Lanceranno un paio di stelle filanti e una manciata di coriandoli.
Bbbvvrrrrr. Dopo 10 minuti suona di nuovo il citofono. “Dolceeettooo o scherzeeettooo?” una streghetta e un vampiro (con la dentiera poco salda). E anche a loro siete costrette a dire che non avete niente, e che optate volentieri per lo scherzetto….
Ed è mentre li state salutando,  checon la coda dell’occhio vedete il cancello di casa…o meglio: sperate che ci sia ancora. È solo una nuvola di carta igienica e schiuma. E ancora non hanno messo il carico strega e vampiro, che hanno mollato i dolci e stanno rovistando nella borsa per completare l’opera con il loro scherzetto.
Quelli che poco prima vi avevano stretto il cuore perché non avevate niente da offrirgli, quelli che vi avevano quasi fatto ritrovare il gusto di festeggiare Halloween: Batman e i suoi amici…sono gli stessi contro cui imprecherete la mattina dopo, quando impiegherete 2 ore a ripulire l’ingresso.
Amareggiate, sconfitte da 5 bambini senza i denti davanti….temete il trillo insistente del citofono…non vi resta che farvi sopraffare dalla festa dei morti viventi: chiudete il libro, accendete l’iPhone, componente un numero di telefono: “Ehy, avrei cambiato idea…siamo proprio sicuri che nel locale in cui siete voi non festeggiano Halloween? Cioè niente ragni, zucche e dentiere da vampiro?”
Ovviamente se la ridono tutti: “Ma ceeertooo cara! Ti aspettiamo!” Mentre in sottofondo sentite Michael Jackson: “Cause this is thriller, thriller night”.