domenica 27 luglio 2014

Quando gli amici si sposano...

Non so se anche voi abbiate avuto questa impressione, ma ultimamente sembra che Cupido si sia scatenato, che tutti i vostri amici, anche quelli che fino a qualche mese fa si facevano venire l'orticaria al solo pensiero di vedersi sull'altare con un abito bianco, hanno improvvisamente capito che l'unico motivo di realizzazione della loro esistenza è il matrimonio. La vostra compagna del liceo si sposa con quel tizio conosciuto all'università, il cugino che non vedete da tempo ha deciso di trasferirsi i provincia di Mestre per poter “condividere i piccoli gesti quotidiani” (ha detto proprio così) con la fidanzata incontrata a Mykonos l'estate scorsa, e il vostro capo sempre abbronzato convola a "giuste" nozze con la figlia del presidente.
E voi?! A voi non resta che scongiurare di non essere invitati a nessuna di queste cerimonie.

Ma quello che mi succede un sabato sera qualunque, in cui ero uscita solo per avere un pretesto per indossare una giacca nuova, ha davvero dell'inverosimile...

Quella coppia di amici di sempre, che non vedo mai se non in estate, quando inizio ad andare fuori città per il fine settimana, si sposa fra un mese! E il loro matrimonio è sulla bocca di tutti: la compagnia storia ha addirittura affittato un pullman per andare al ristorate...e io, che ho assistito in disparte a tutti i preparativi, non ho ricevuto neanche l'ombra di una partecipazione.
Sono seduta casualmente di fianco alla sposa che ovviamente mi mostra orgogliosa le foto dell'abito in quello stile Lady Diana anni ‘80, dei fiori e delle bomboniere; e passa in rassegna per i 20 minuti successivi tutto quello che ancora, a distanza di solo un mese, le rimane da fare: "scatoline di confetti per i non invitati, comprare lanterne cinesi da far volare dopo la cena (mai sentita una cosa più trash?!), comprare regalo per le testimoni.....sai, pensavo di andare da Tiffany per non sbagliare.."
Ed ecco che improvvisamente una luce appare nel suo sguardo: "ma certooo! Tu che lavori in centro...non potresti andarci tu per me?! Sarebbe perfetto!" Mi guardo in giro cercando di capire a chi si stia rivolgendo...eh si: sta parlando proprio con me! Io che li incrocio stasera per la prima volta dopo mesi di assenza; io che piuttosto di andare a un matrimonio passerei il week end di ferragosto a fare le pulizie di casa. Ma soprattutto io che – forse la sposa ha trascurato questo particolare – non sono stata invitata al matrimonio.
"Cara, andrei con piacere. Ma Tiffany apre quando sono già in ufficio e chiude molto prima che io esca dall'ufficio...vorrei tanto, ma temo di non poterti aiutare.." Prova con altri tentativi: “Non è aperto di sabato” e le ricordo che piuttosto di trascorrere un week end di giugno a Milano andrei a manifestare per la lotta contro la morte delle zanzare. “Non c’è almeno una sera in settimana in cui tiene aperto fino alle 22?” non tutti i negozi in centro fanno gli orari della Rinascente, le spiego in tono gentile. La delusione attraversa il suo viso....e io sto esultando dentro per essermi divincolata da questo momento di imbarazzo.
Quando ad un tratto.... "Ma se tu fossi qui proprio il giorno del matrimonio, beh ovvio: ti aspettiamo per il taglio della torta!"


Ricapitoliamo: io non sono stata invitata a questo matrimonio, di cui se ne parla da sei mesi, mi hanno chiesto di andare da Tiffany a comprare i regali per le testimoni (senza essere invitata al matrimonio) e, per cercare in extremis di allontanare i sensi di colpa, ottengo un esclusivissimo invito per il Taglio della torta?! Ma cos'è un compleanno?!?! La festa delle medie in cui mia madre mi obbligava a invitare il figlio obeso dei vicini "almeno a mangiare la torta"?!

Sorrido, respiro, prendo coraggio e con il sorriso zuccheroso delle grandi occasioni, riesco a dire: "Cara, sarà un vero piacere".
Nel mentre sfilo l’iPhone dalla borsetta per lanciare l’invito nella chattina delle amiche (quelle simpatiche): “Ragazze, sabato sera Club Haus?!” 

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