lunedì 8 settembre 2014

L'ultimo giorno di vacanza!


Il ritorno dalle vacanze è sempre traumatico, tanto più quando il tuo capo incredibilmente antipatico non ha fatto altro che telefonarti per tutti i "sufficienti" (a suo dire) 10 giorni di vacanza che ti ha concesso. Capisci i reduci da una settimana da sogno che piangono in un famoso spot pubblicitario di crociere: sei triste, depressa, sconsolata a tal punto da non sembrare neanche abbronzata.
C'è solo una cosa che può alleviare il tuo stato depressivo ed evitare il pianto disperato che vorresti liberare mentre prepari la valigia: la cena che il ragazzo con cui esci ti sta preparando a casa sua, mansarda con vista Madonnina. Va beh insomma, poteva andare peggio: poteva essere un appartamento al piano rialzato a Lorenteggio.
È il 26 agosto: carichi la macchina, accendi la radio e ti metti in viaggio. Fai zapping isterico tra le stazioni memorizzate fino a trovare quella canzone che ha fatto ballare per tutte le sere d'estate te e la tua migliore amica. Alzi il volume e senza sapere le parole inizi a cantarla come se fossi su quella spiaggia lontana.

"Toc-tac" cos’è, è il ritmo della canzone? Effetto sonoro del mixer?
Ti scappa l'occhio nello specchietto retrovisore: fumo bianco...proveniente dalla tua macchina.
Hai l'acceleratore a tavoletta e la macchina, tutto a un tratto, decelera fino a non superare i 40km/h senza avere intenzione di aumentare la velocità.
Metti la freccia a destra sperando che gli altri automobilisti, intuendo il tuo dramma, ti consentano di raggiungere la piazzola di emergenza: tu non vedi nulla dietro di te.
Nel panico riesci comunque a mantenere qualche minuto di lucidità: speri che il motore resista per fermarti all’ombra, sotto un cavalcavia, considerando che ora dovrai spegnere la macchina ed aspettare l'arrivo del carroattrezzi per interminabili minuti senza aria condizionata.

Mentre cerchi il numero del pronto intervento le parole di tuo padre ti rimbalzano in mente: "Se ti succede qualcosa in autostrada e devi scendere dalla macchina, devi mettere il giubbottino arancione" Non immaginavi che la tua macchina potesse avere tanti cassetti nascosti, ma alla fine lo trovi e ovviamente lo metti.

L'attesa del carroattrezzi, lo spavento, il fatto di essere sul ciglio dell'autostrada da sola, le macchine che ti sfrecciano accanto facendoti sobbalzare, il ritorno in ufficio...il tutto provoca in te uno stato emotivo ed emozionale simile a quello di un cucciolo di Labrador appena portato a casa dall’allevamento: ti scappa la pipì. Proprio adesso?! Eh si, cara: proprio adesso. Provi a trattenerti, canticchi, cerchi di avere pensieri positivi ma...tutto inutile.
Così decidi di fare come tua madre faceva quando eri bambina: apri le portiere e abbassati, non ti vedrà nessuno.
Quindi sei lì, accucciata in pantaloncini corti e con il giubbottino arancione. Per fortuna non ti vede nessuno: hai aperto le portiere..."beeeeb-beeeeb" un camionista ha suonato il clacson: ecco che scopri che il trucco delle portiere era solo la favola che ti raccontava tua madre per convincerti a farla in autostrada, senza dover attraversare un intero autogrill per farti fare pipì.

In quel momento vedi avvicinarsi una gazzella della polizia che accosta e si ferma vicino a te. Ti rimprovera per non esserti fermata in una piazzola di servizio (non confessi di esserti fermata sotto il cavalcavia per evitare di stare al sole) e tu contenta di avere compagnia chiedi: "Passavate per caso o sapevate che ero qui?" Ti guardano come se fossi un alieno e ti spiegano che la ronda sull'autostrada è il loro lavoro. Quindi non soltanto con molta probabilità ti hanno visto fare pipì tra le portiere, ma ora ti considerano anche una stupida, e staranno pensando come hai fatto a prendere la patente.

Arriva il carroattrezzi e tu devi scaricare tutta la macchina: ricordati anche la tartaruga che hai sul cruscotto e il cd della vacanza che hai nello stereo!
E mentre sei in direzione Milano, chiami quel “poveretto” che ti sta aspettando con la cena pronta: "Ciao, sapessi cosa mi è successo..di tutte! La macchina è defunta e sto tornando con quelli del pronto intervento. Faccio un po' tardi ma tu mangia se vuoi: non vedo l’ora di vederti!" "Ho riflettuto nelle ultime due settimane in cui non ci siamo visti: quando arrivi dobbiamo parlare"


Un altro abbandono, dopo quello della amata autovettura, non potresti sopportarlo. Tanto meno dopo aver passato l'ultimo giorno di vacanza tra l'ombra del cavalcavia e il sedile del carroattrezzi. Non puoi evitare l'incontro: vi vedere e lo affronti. 
Sei talmente sconvolta per la macchina, il caldo, la fine delle vacanze, che dopo un po' non riesci più quasi a seguire il filo del discorso: semplicemente è finita...
Stanca, affranta e quasi incredula, tutto quello che sei in grado di fare dopo averlo salutato è chiamare l'Amica di sempre: riesce a farti tornare in sorriso e a trascinarti da Marc Jacobs a fare l'ultimo aperitivo prima della vera fine d'estate.

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