martedì 2 settembre 2014

"Se lo fai ancora andiamo a casa"


"Davide, se lo fai ancora andiamo a casa"

 

Vi eravate appena assopite in spiaggia, sotto il sole delle 10.30 del mattino, caldo ma non troppo. Vi sveglia il papà di Davide, che - povero bambino - vuole solo giocare con la sabbia. La spiaggia si è riempita in meno di un'ora, vi guardate attorno divertite, dopo tutto si sa: la spiaggia, come la stazione, è luogo di mille storie, perfetto sfondo per uno studio di sociologia.

 

Alla vostra destra fratello e sorella litigano per giocare a racchettoni con il papà; dietro di voi la coppia di signori anziani si tiene per mano anche sulla sdraio.

 

Dall'acqua sta riemergendo la nonna di 75 anni con la cuffia in gomma a fiorellini, e non si è accorta che sta perdendo il costume (per fortuna un nipotino la avvisa prima che si verifichi l'inenarrabile). Eccola qui, la solita bambina dalla faccia simpatica con il cappellino rosa che gironzola tra i bagnanti.

 

"Davide, ti ho detto di non salire sull'asciugamano con i piedi pieni di sabbia".

 

Il signore dell'ombrellone a sinistra si è addormentato con la bocca aperta, mentre i figli adolescenti giocano a pallavolo in acqua. La coppia che passeggia davanti a voi si lamenta del ristorante in cui ha cenato ieri sera; mentre marito e moglie sull'80ina che stanno andando via, litigano per chiudere la sdraio.

 

"Davide, stai lontano dall'acqua ti sei appena cambiato".

 

E poi arriva lei: la Diva della spiaggia. Saranno 50 anni che prende il sole (lo si deduce dal colore della pelle): bionda, rigorosamente in topless nonostante l'età avanzata, con una varietà di cappelli degna di una sfilata di Borsalino. Conosce tutti in spiaggia e non sta un minuto seduta. Complice il fatto di essere in Costa Azzurra, potreste pensare di avere di fronte a voi Brigitte Bardot. Ma guardando il signore che la accompagna verrete subito riportate alla realtà: completamente vestito, con tanto di cappellino da baseball e scarpe da tennis, passa la mattinata sotto l'ombrellone a fare mèle-pèle, ovvero parole crociate.

 

"Davide, te lo dico per l'ultima volta: se continui così andiamo a casa".

 

Quello che peró attira la vostra attenzione non è il solito via vai della giornata. È quel bel ragazzo in prima fila: mai visto prima! Abbronzato, fisico scolpito, bello da togliere il fiato. Lo chiamerete Julien, vi piace pensare che possa chiamarsi così.

 

Sta entrando in acqua, e voi istintivamente e senza pensarci un attimo, lo seguite.

 

Caspita, che bracciata perfetta! Potreste pensare che sia un nuotatore professionista..soprattutto per la velocità che ha preso. Si perchè il vostro Bel Julien è una lippa in acqua, e nonostante voi facciate nuoto dall'età di 5 anni, avete difficoltà a stargli dietro. Siete ormai a 25 metri dalla riva e state arrancando: avete abbandonato il fluido stile libero, e avete optato per uno stile non riconosciuto dal Coni, che vi consente peró di respirare a ogni bracciata.

 

Julien si è fermato alla boa, e voi accelerate il ritmo per raggiungerlo. Si sta riposando: meno male! Buona occasione per intavolare una conversazione.....e invece è ripartito! E voi ovviamente non avete fatto in tempo a prendere fiato.

 

Arrivate a riva completamente distrutte. Lui vi ha ovviamente preceduto ed è andato a sdraiarsi di fianco a un amico, o forse suo fratello: bello quanto lui.....o forse no: di fianco al suo fidanzato. Julien e Jan Paul si baciano e si tengono per mano sulla sdraio, come la coppia di signori dietro di voi.

 

Siete in iperventilazione, sull'orlo dello svenimento per lo sforzo e oltre tutto vi sentite affrante e deluse. Va beh dai, lato positivo: avete fatto attività fisica, potreste farlo anche domani! Perchè no?!

 

"Davide, ti avevo avvertito: adesso andiamo a casa"

 

Anche il povero Davide sta vivendo una tragedia almeno al pari della vostra: in lacrime, viene rivestito e trascinato verso casa.

 

#lavieestchic

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